Cosa vuol dire essere Architetto oggi?
Molti pensano che la nostra sia una figura
professionale superflua che forse è utile a chi ha un sacco di soldi ma in
fondo non serve alla gente normale. Qualcuno ci chiama quando vende la casa e
si accorge di non essere in regola con i lavori che ha eseguito a suo tempo.
Dopo 10 anni di professione anche se non
siamo famosi come Renzo Piano possiamo
dire che siamo contenti di investire tempo ed energie in questa affascinante
professione.
È una missione, una passione che nasce da dentro. Il momento in cui la tua opera viene realizzata e
vedi le ansie del committente
sparire tutto d’un tratto, e vedi crescere costantemente il sorriso sul suo volto… ecco si è quel momento in cui ti rendi
conto che il tuo lavoro è speciale.
All'Università nessuno ti mette la pulce
nell'orecchio e ti avverte di quali saranno le problematiche del mercato del lavoro:
- di quanti squali che si definiscono “Colleghi” ti
ritroverai davanti;
- di come negli anni la Professione sia
cambiata radicalmente;
- di come non si possa più ragionare in
termini di stile personale (difficile trovare studi di Architettura o
Architetti singoli con un imprinting architettonico ben definito);
- di come spesso si diventa “schiavi”
della professione;
- della fine della vita privata (grandi
mezzi di comunicazione i “social” ma ti rendono disponibile anche a l’1 di notte!);
- di come la normativa ti stritola e
cambia in continuazione spesso spiazzando il professionista nei confronti della
committenza;
- di come, abolite le tariffe minime, non ci sia più un
riferimento e tutto si sia trasformato in un Far West economico.
Eppure fare l’Architetto significa avere uno Scopo… avere la prontezza e
la volontà di guardare negli occhi il Cliente e leggere nelle sue pupille sogni
e preoccupazioni. La capacità di
mettere a proprio agio le persone con sé stesse e con gli altri è fondamentale
nella nostra professione. Sedersi di fronte al cliente e presentarsi, MAI come
la scienza infusa “so tutto io”, ma come un partner (certamente tecnico), come un alleato è una meravigliosa avventura. Il ruolo di supervisore nei
confronti della ditta che esegue i lavori e di consigliere del cliente è ogni
volta una nuova sfida.
È tutto lì il trucco… vedere quei sogni e realizzarli al meglio.
L’empatia che sviluppa l’Architetto non
ha pari. Si toccano troppi interessi personali, soprattutto quelli economici!
Per questa ragione è fondamentale la Fiducia
estrema, esclusiva e definitiva tra il Professionista ed i suoi Clienti.
Non è secondario il rapporto Professionale,
che deve rimanere tale, ma l’esperienza insegna che i mesi di progettazione e
di ristrutturazione rendono Complici
le parti quasi Amici…per la scelta
dell’architetto è fondamentale.
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